ANTICA

La danza in Europa nel Quattrocento

a cura di Ilaria Sainato

La danza in Europa nel Quattrocento

a cura di Ilaria Sainato

La danza in Europa nel Quattrocento

Il Quattrocento è stato un secolo fondamentale per la storia della danza e della musica per danza: per la prima volta infatti la riflessione teorica sull’arte del movimento è diventata scienza e si è fissata sulla pagina. Nel XV secolo, in Italia, compaiono infatti i primi trattati di danza a noi noti, documenti fondamentali sia per lo studio della tecnica coreutica colta del tempo sia della musica ad essa connessa. Questi trattati riportano teoria, coreografie e pure alcune melodie (tenor) utilizzate per costruire polifonicamente le musiche che accompagnavano le danze. Attraverso lo studio delle fonti coreutiche quattrocentesche inoltre è possibile scoprire uno scenario culturale e musicale variegato e interessante che implica una certa permeabilità tra i generi. Non è infrequente, ad esempio, trovare fra i tenores delle danze testimonianze del repertorio vocale o nel repertorio strumentale materiale vicino ai nostri tenores.

Il seminario, teorico pratico, sarà incentrato sullo studio e la ricostruzione di alcune danze (coreografia e musica) dai trattati italiani dei principali maestri del XV secolo (Domenico da Piacenza, Guglielmo ebreo da Pesaro et al.) e da alcune testimonianze straniere (Bruxelles, Bibliothèque Royale Ms. 9085, Cervera, Archive Municipal 3,3 ecc.) in confronto con il repertorio musicale coevo.

Il seminario si svolgerà in 12 ore totali suddivise in 2 ore di introduzione storico-teorica, ricognizione delle fonti disponibili e della bibliografia e 10 ore di pratica distribuite in due incontri da 6 ore ciascuno tra venerdì 3 e sabato 4 marzo 2023 in auditorium.

È previsto un lavoro congiunto insieme alla classe della Prof.ssa Caffagni.

Ilaria Sainato, musicologa e danzatrice specializzata in danza antica, dal 1999 insegna alla SMAV di Venezia e tiene seminari e conferenze presso università e conservatori italiani e stranieri. Combina la ricerca sui trattati coreutici dal XV al XVII secolo e la prassi esecutiva, ricostruendo il repertorio di danza italiana del Rinascimento dalle fonti storiche e dalle loro concordanze musicali. Fra le pubblicazioni più recenti il saggio La danza in Italia nel Rinascimento e nel Barocco per Il contributo italiano alla storia del pensiero-Musica, a cura di Sandro Cappelletto uscito l'Enciclopedia Treccani.

Come danzatrice e coreografa lavora con l’Ensemble La Girometta e collabora con diversi gruppi di danza e musica antica partecipando a festival internazionali in Italia e all’estero. Allo stesso tempo, estende la sua ricerca ai problemi di ricostruzione dello spettacolo teatrale con musica nei secoli XVII e XVIII, in particolare per quanto riguarda allestimento e gestualità, collaborando a diverse produzioni teatrali sia come danzatrice e coreografa (Don Giovanni di Mozart, Il ballo delle ingrate di Monteverdi, La fida ninfa di Vivaldi, Atalanta Fugiens di Maier, Anacreonte Tiranno di Sartorio), che come regista (Flavio Cuniberto di Partenio, Il flauto magico di Mozart, The Fairy Queen di Purcell) e assistente alla regia (Mulier Fortis di Staut, The Fairy Queen di Purcell, Così fan tutte di Mozart, Il ritorno di Ulisse in patria di Monteverdi, dirette da Deda Cristina Colonna). Tra i suoi lavori più recenti come regista e coreografa: La pazienza di Socrate con due mogli di A. Draghi per il Monteverdi Festival di Cremona (2018), La Festa del Paradiso di Leonardo Da Vinci prodotto dal Festival Wunderkammer di Trieste con musiche a cura dell’Ensemble LaReverdie (2019-20), gli spettacoli di danza barocca La danza delle nazioni. Italia, Spagna e Inghilterra nelle coreografie francesi. / Turcherie e altri esotismi ideati realizzati per il Festival internazionale Settenovecento 2020 di Rovereto (TN).

Immagine Seminario Sainato marzo 2023