ANTICA

La danza tra Medioevo e Umanesimo

a cura di Ilaria Sainato

La danza tra Medioevo e Umanesimo

a cura di Ilaria Sainato

La danza tra Medioevo e Umanesimo

date: 11 marzo 2022

Per tutto il Medioevo la pratica della danza è testimoniata da molte fonti: dipinti, miniature, cronache, lettere e importanti manoscritti musicali che riportano melodie sicuramente legate a prassi coreutiche. Queste testimonianze però sono fonti indirette e piuttosto frammentarie per chi deve cimentarsi nello studio della danza pratica, ci raccontano molto di quando e perché si danza ma non ci forniscono abbastanza informazioni sul “come” si danza nel Medioevo. Solo a partire dal XV secolo infatti possiamo ricostruire con sufficiente attendibilità la tecnica coreutica del periodo, grazie ai trattati di danza che ci sono pervenuti e che riportano teoria, coreografie, e alcune melodie (tenor) ad esse connesse.

In questo seminario, attraverso l’esperienza pratica della danza, si cercherà di ricomporre il quadro coreutico e musicale che dal Trecento arriva all’Umanesimo, utilizzando due metodologie di indagine e di lavoro differenti e complementari: da un lato si procederà analizzando le strutture musicali delle forme di danza trecentesche e con l’aiuto lo studio dell’iconografia, della trattatista musicale e della letteratura del periodo, si realizzeranno ipotesi di ricostruzione coreografica di alcune ballate, istampitte, rondelli; dall’altro lato si ricostruiranno alcune coreografie del repertorio italiano quattrocentesco direttamente a partire dai trattati coreutici e delle musiche qui riportate.

Il seminario potrebbe dare vita a una restituzione.

È previsto il lavoro congiunto con gli studenti del seminario sulla Ballata italiana della Professoressa Claudia Caffagni.

Ilaria Sainato, musicologa e danzatrice specializzata in danza antica, dal 1999 insegna alla SMAV di Venezia e tiene seminari e conferenze presso università e conservatori italiani e stranieri. Combina la ricerca sui trattati coreutici dal XV al XVII secolo e la prassi esecutiva, ricostruendo il repertorio di danza italiana del Rinascimento dalle fonti storiche e dalle loro concordanze musicali. Fra le pubblicazioni più recenti il saggio La danza in Italia nel Rinascimento e nel Barocco per Il contributo italiano alla storia del pensiero-Musica, a cura di Sandro Cappelletto uscito l'Enciclopedia Treccani.

Come danzatrice e coreografa lavora con l’Ensemble La Girometta e collabora con diversi gruppi di danza e musica antica partecipando a festival internazionali in Italia e all’estero. Allo stesso tempo, estende la sua ricerca ai problemi di ricostruzione dello spettacolo teatrale con musica nei secoli XVII e XVIII, in particolare per quanto riguarda allestimento e gestualità, collaborando a diverse produzioni teatrali sia come danzatrice e coreografa (Don Giovanni di Mozart, Il ballo delle ingrate di Monteverdi, La fida ninfa di Vivaldi, Atalanta Fugiens di Maier, Anacreonte Tiranno di Sartorio), che come regista (Flavio Cuniberto di Partenio, Il flauto magico di Mozart, The Fairy Queen di Purcell) e assistente alla regia (Mulier Fortis di Staut, The Fairy Queen di Purcell, Così fan tutte di Mozart, Il ritorno di Ulisse in patria di Monteverdi, dirette da Deda Cristina Colonna). Tra i suoi lavori più recenti come regista e coreografa: La pazienza di Socrate con due mogli di A. Draghi per il Monteverdi Festival di Cremona (2018), La Festa del Paradiso di Leonardo Da Vinci prodotto dal Festival Wunderkammer di Trieste con musiche a cura dell’Ensemble LaReverdie (2019-20), gli spettacoli di danza barocca La danza delle nazioni. Italia, Spagna e Inghilterra nelle coreografie francesi. / Turcherie e altri esotismi ideati realizzati per il Festival internazionale Settenovecento 2020 di Rovereto (TN).

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