Brera Musica
Terzo giovedì del mese, tre euro, tre ore di musica
Pinacoteca di Brera, via Brera 28 MI
18 luglio 2019 ingresso 3 euro
ore 18.00 - 22.15 (chiusura biglietteria ore 21.40)
con gli allievi della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado
L’appuntamento mensile del terzo giovedì con Brera Musica e gli studenti della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado nella Pinacoteca di Brera è fissato per il 18 luglio 2019 con la classica e affollatissima non-stop, dalle ore 18.00 alle 22.15. Il pubblico potrà visitare liberamente le sale e, contemporaneamente, ascoltare i giovani musicisti, che si collocheranno in diverse postazioni all'interno della Pinacoteca. Gli studenti saranno inoltre disponibili a rispondere alle domande dei visitatori, in un inconsueto, dinamico scambio tra le arti. La scelta del programma scaturisce dalle emozioni personali che i dipinti suggeriscono ai giovani interpreti.
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Quartetto Alla rustica
Ninon Dusollier, Nao Kirihata, Ariadna Quappe, José Manuel Fernández Bravo, flauti dolci
(sala IX)
"Abbiamo scelto il quadro del Veronese intitolato Cena in casa di Simone (sala IX) per la sua preziosità nell’esporre una vera cena del Cinquecento. Nonostante la tematica religiosa, si possono apprezzare i dettagli quotidiani, come i cani e i gatti che litigano per il cibo, oppure l’ubriaco di turno che ruba il vino. Tutte immagini divertenti e altrettanto vere oggigiorno, che escono dal quadro e ci fanno rivivere situazioni che possiamo normalmente vedere nelle occasioni in cui si ritrovano più persone intorno a un tavolo. Manca soltanto la musica per rendere l’immagine ancora più realistica.Abbiamo deciso di far risuonare diverse composizioni composte intorno alla stessa tematica come la Musique de Table di Telemann
e il Banchetto musicale di Schein. L’insalata musicale è a sua volta un genere tipico della cultura della Spagna del 500’ in cui convivono diversi stili, diverse strutture musicali e addirittura diverse lingue, contrapposte nello stesso brano. Da queste caratteristiche il suo nome".
(Quartetto Alla rustica, note)
Johann Hermann Schein, Intrada e Padouana dal Banchetto musicale
Mateo Flecha el viejo, La Justa
Antonio Vivaldi, Concerto “alla Rustica” RV151 (presto - adagio - allegro)
Georg Philipp Telemann, Sonata à 4, TWV 43:d1 da Musique de table (andante - vivace - largo - allegro)
Anonimo (secolo XVl), Pan de miglio caldo caldo
Hans Ulrich Staeps, Sambuca da 7 Flotentanze
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Chiara Pederzani, soprano
Francesca Formenti, pianoforte
WIE MELODIEN - "Come una melodia…”
“Come una melodia mi attraedolcemente attraverso i sensi,e fiorisce come fiori di primaverae si libra nell'aria come un profumo.
Ora segue la parola,l'afferra e conduce innanzi all'occhio,impallidisce come il grigiore della nebbiae svanisce come un alito.
E sì nasconde poi nel verso un profumoche uno sguardo inumidito dal piantoevoca dolcemente da un segreto germoglio.”
(Wie Melodien zieht es mir, J. Brahms)
"Le parole di questo lied di Brahms su testo di Groth sono per noi enigmatiche e profonde. Proponiamo un programma che come melodia conduca in un viaggio attraverso i sensi e i sentimenti. Un viaggio attraverso le parole e la musica di chi ha voluto affidare alla voce umana il canto della natura e dell’amore. Un viaggio che va a incontrare queste opere d’arte che come melodia attraggono i sensi. I dipinti, però, al contrario della parola, che “svanisce come un alito”, rimangono lì, immobili di fronte all’osservatore, che cerca di scrutarne ogni dettaglio o di coglierne il significato. Può tutto questo, quindi, rimanere in eterno? La melodia riempie lo spazio, “si libra nell’aria come un profumo”, ma poi svanisce, le parole lasciano lo spazio al silenzio e alla contemplazione dell’arte, che è eterna. Eppure, nel fermarsi un istante davanti all’opera d’arte, rimane la sensazione che quella melodia non sia completamente svanita, ma che si sia soltanto tramutata in stato d’animo, in sentimento".
(Pederzani/Formenti, note)
Johannes Brahms, Liebestreu, Sonntag, Der gang zum liebchen, Wie melodien zieht es mir
Franz Schubert, Heidenröslein, Ständchen
Johann Sebastian Bach, Toccata in mi minore
Wolfgang Amadeus Mozart, Rondo in la minore
Gabriel Fauré, Adieu, Le Secret, Après un rêve
Bruno Maderna, Aquarelles
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Daniele Panizza, pianoforte
(sala XIV, XIV)
"Ludwig van Beethoven: libertà, fierezza e gioia nella sua musica senza tempo. Nella storia musicale l’opera di Beethoven rappresenta un momento di transizione: se le sue prime opere sono influenzate da Haydn e Mozart, quelle mature sono ricche di innovazioni e aprono la strada ai musicisti del Romanticismo, tra i quali anche Chopin. Nemmeno la sordità che lo colpì ancor prima dei trent’anni riuscì a ostacolare il suo genio: la straordinaria espressività e la capacità di trasmettere emozioni da ogni singola nota lo resero uno dei più grandi e influenti compositori, la cui musica divenne immortale. In Beethoven l’influenza di Bonaparte, della Rivoluzione francese e dell’Illuminismo tedesco furono fattori importanti per spiegare lo sviluppo del cosiddetto stile “eroico” che finì per dominare il periodo compositivo degli anni 1803-1815 ed ebbe il suo apice nella composizione della terza Sinfonia “Eroica”. Dello stesso periodo è la sonata n. 21 “Waldstein” definita anche “Eroica per pianoforte”, pubblicata nel 1805. La eseguirò davanti al calco in gesso usato per realizzare la statua in bronzo che si può ammirare nel cortile davanti a Palazzo Brera, copia perfetta della scultura monumentale in marmo bianco di Carrara che rappresenta Napoleone Bonaparte nelle vesti di “ Marte pacificatore”, opera realizzata tra il 1803 e il 1806 da Antonio Canova, massimo scultore del neoclassicismo europeo e, secondo alcuni studiosi, anello di congiunzione tra il mondo antico e la sensibilità contemporanea. Giulio Carlo Argan storico e famoso critico d’are ebbe a scrivere “[…] Canova ha compiuto nell’arte il medesimo trapasso dal sensismo all’idealismo […] che Beethoven ha compiuto nella musica”. Alla presenza di un simbolo che ricorda Napoleone Bonaparte, personaggio strettamente legato all’istituzione della Pinacoteca di Brera e in omaggio al genio di Canova, ecco le note ora gioiose, ora dolci e liriche, infine vaghe della “Waldstein” del grande Ludwig van Beethoven".
(Daniele Panizza, note)
Ludwig van Beethoven, Sonata op. 53 " Waldstein"
Fryderyk Chopin, Studio op. 25 n. 10
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Chiara Greco, flauto
Gaia Busnelli, clarinetto
Gianmarco Frau, chitarra
(sala XXXV)
"Il carattere romantico del Trio in la maggiore di Joseph Kreutzer, compositore tedesco attivo nella prima metà del 1800, si inserisce all’interno di una struttura formale classica e canonica e rimanda alle opere dei vedutisti veneti. In particolare quelle di Canaletto, specializzato nella rappresentazione di panorami estremamente realistici, realizzati con magistrale precisione attraverso l’uso della camera ottica, metodo dalle origini antiche, che rimanda allo spettatore una visione filtrata e interpretata della realtà. La centralità del paesaggio nelle opere di Canaletto, per la prima volta vero protagonista nel quadro, si sposa benissimo con il paesaggio sonoro creato da Kreutzer che alterna momenti energici e risoluti a momenti di intima quiete. Tutte queste caratteristiche vengono messe in particolare evidenza nel primo movimento: un allegretto in forma sonata che è forse la più classica delle forme. Di particolare impatto è l’adagio che porta lo spettatore a immergersi all’interno delle vedute di Venezia, facendosi trasportare dal dolce dondolio delle onde lagunari in una scena d’altri tempi. Tutt’altra sensazione deriva dalla polacca, danza di origine popolare che ben si accosta alle scene dinamiche di vita quotidiana presentate da Pietro Longhi".
(Greco/Busnelli/Frau, note)
Joseph Kreutzer, Trio op. 16 il la maggiore
George Gershwin, Summertime
ph Denise Prandini