ANTICA
Il codice veneto Q15 del Museo Internazionale e Biblioteca della Musica di Bologna
Corso annuale di Musica Medievale
Il codice veneto Q15 del Museo Internazionale e Biblioteca della Musica di Bologna
Docente Claudia Caffagni
date: 21 novembre 2025 - 11 aprile 2026
Il codice Q15 conservato presso il Museo Internazionale e Biblioteca della Musica di Bologna, è la più consistente antologia di musica polifonica del primo Quattrocento. Stando agli studi di Margaret Bent, fu compilato in Veneto in tre fasi – a Padova tra il 1420 e il 1435 (I fase) e a Vicenza tra il 1430 e il 1435 (II-III fasi) – da un unico copista (non identificato). Tra le aggiunte successive figurano una composizione senza testo e un indice parziale compilato da Guillelmus Musart.
Il codice tramanda 323 composizioni: 3 Introiti, 16 Kyrie (incluso un canto), 61 Gloria, 44 Credo (un duplicato: 31 = 88), 10 Sanctus, 8 Agnus, 109 mottetti, 12 laude (italiane e latine), 19 chansons francesi, 1 composizione senza testo (aggiunta successiva), 25 inni, 9 Magnificat, 3 sequenze.
La prima metà del manoscritto è dedicata principalmente all'Ordinarium Missae, la seconda principalmente ai mottetti. Le chansons compaiono solo come aggiunte tardive nella fase I, le laude come aggiunte nella fase III. La maggior parte delle sezioni dell'Ordinario della Messa sono raggruppate in cicli (6 cicli interi e 2 cicli parziali) o coppie Gloria-Credo, alcuni dei quali sono legati compositivamente.
I mottetti, di carattere celebrativo, includono composizioni in onore di Gianfrancesco Gonzaga, dei dogi veneziani Steno, Mocenigo e Foscari, dei prelati Stefano Carrara, Albano Michiel, Pietro Marcello, Francesco Malipiero, Francesco Zabarella, Antonio Correr, Giovanni Contarini; dei domenicani e di Leonardo Dati; di Pandolfo Malatesta da Pesaro, Cleofe Malatesta; di Eugenio IV, di Eugenio e dell'imperatore Sigismondo.
Il Q15 può essere associato alla cerchia umanistica che ruotava attorno alla personalità del vescovo patrizio veneziano Pietro Emiliani di Vicenza e del suo successore, il vescovo Francesco Malipiero.
Sono rappresentati circa 50 compositori, tra cui autori italiani, inglesi e franco-fiamminghi. Ricordiamo tra i tanti Antonio da Cividale, Antonio Romano (maestro della cappella marciana a Venezia) Gilles Binchois, Johannes Brassart, Christoforo da Feltre o de Monte, Johannes Ciconia, Guillaume Du Fay (il più rappresentato per numero di composizioni), John Dunstaple, Zacara da Teramo. Circa 30 brani sono anonimi. Circa la metà delle composizioni sono in unicum; alcune si trovano in altre fonti parallele sempre di area veneta come il Bologna, Biblioteca Universitaria 2216 e Oxford, Bodleian Library, Canon. misc. 213. Numerose concordanze anche con il codice Aosta, Biblioteca del Seminario Maggiore, Ms 15 e i famosi codici di Trento.
Il lavoro didattico sarà incentrato su una selezione di composizioni di varia natura compositiva, presi come casi studio, a partire dalla lettura diretta della fonte, nella sua riproduzione digitale. Il processo di analisi e studio porterà ad un risultato performativo di alto profilo qualitativo.
Il corso si può frequentare in qualità delle seguenti materie (obbligatorie per gli studenti iscritti al Biennio di musica d’insieme ad indirizzo medievale):
Musica d’insieme per voci e strumenti antichi a indirizzo medievale (COMI/07)
Musica vocale su fonti originali medievali (COMI/07)
CALENDARIO (potrebbe subire qualche modifica che verrà comunicata tempestivamente)
• 21-22 novembre 2025• 12-13 dicembre 2025
• 16-17 gennaio 2026
• 13-14 febbraio 2026
• 13-14 marzo 2026
• 10-11 aprile 2026
A seguire un concerto a Venezia il 5 maggio, presso la chiesa di Sant’Agnese (luogo da confermare) e uno a Milano (luogo e data da confermare).
Bibliografia e sitografia
Margaret Bent, Bologna Q15. The Making and Remaking of a Musical Manuscript, Introductory Study and Facsimile Edition. 2 vols. Lucca, Lim, 2009.
