San Satiro foto del Quartetto

Dal 21 maggio - Musica Antica a San Satiro - in collaborazione con Società del Quartetto

21, 23, 28 maggio; 4, 6, 11 giugno 2024

Promo allievi e docenti Civica Scuola di Musica Claudio Abbado, con prenotazione - studenti 3 euro e docenti 5 euro - accompagnatori 5 euro

Musica Antica a San Satiro
Dal 21 maggio 2024 ore 20.00
21, 23, 28 maggio; 4, 6, 11 giugno 2024
in collaborazione con Società del Quartetto di Milano

Chiesa di Santa Maria presso San Satiro
via Torino, Milano

con gli studenti dell’Istituto di Musica Antica
della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado MI

° Promo allievi e docenti Civica Scuola di Musica Claudio Abbado
prenotazione info@quartettomilano.it
studenti 3 euro - docenti 5 euro
accompagnatori 5 euro

Dal 21 maggio torna Musica Antica a San Satiro, la rassegna di sei concerti che la Società del Quartetto di Milano dedica a un programma raro di musica sacra e profana, con una ricca varietà di organici strumentali e vocali. I concerti hanno luogo alle ore 20 nel magnifico scenario della Chiesa di Santa Maria presso San Satiro che custodisce, a pochi passi dal Duomo, la celebre architettura illusionistica di Bramante.

Protagonisti dei concerti sono i migliori allievi dell'Istituto di Musica Antica della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado, iscritti ai corsi di alta formazione. A inaugurare la stagione è il concerto dedicato a La musica sacra in Inghilterra nel Trecento, con Angelo Basile, voce e viella, Anna Bergamini, voce, Giovanni de Luca, voce, Sofia Masut, voce e arpa, Francesca Provezza, voce e viella, Silvia Vavassori, voce e liuto medievale e Claudia Caffagni, voce e direzione, specialista in musica medievale di fama internazionale, docente coordinatrice dell’Istituto di Musica Antica della Civica, sede dell’unico biennio in Musica medievale, in Italia.

«Sarà un concerto molto particolare che, credo, lascerà il pubblico a “orecchie aperte”, spiega Claudia Caffagni. Nessuno suona questo repertorio, perché la tradizione manoscritta del repertorio inglese è stata massacrata dalla riforma anglicana. Le fonti su cui basarsi sono estremamente frammentarie, da integrare, e per lo più in pessime condizioni fisiche - con fogli tagliati, bruciati e manoscritti irrimediabilmente compromessi. In pochi si sono occupati di questo patrimonio, perché -a differenza di Francia e Italia, dove lo studio può portare a risultati avvincenti- studiare la musica medievale d’Inghilterra significa ricomporre un puzzle, di cui mancano molti pezzi. E se pochi studiano questo repertorio fattivamente, ne esiste un numero ancora minore di trascrizioni, motivo per cui è così poco eseguito in Italia. Il quattrocentesco, famosissimo Old hall, famosissimo, in questo senso rappresenta una eccezione che conferma la regola».

«Il programma è frutto di quasi un anno di lavoro con gli studenti del mio corso di paleografia, su fonti originali, interamente trascritte da noi, come da progetto didattico del corso. Il primo tassello da ricostruire è stato comprendere quale fosse il codice di scrittura, così diverso da quello continentale dell’epoca. Anche lo stile è isolano, o per così dire “isolato”, ossia diverso dalla tradizione francese, italiana, spagnola, di cui ci sono possediamo ormai testimonianze e patrimoni ben documentati. È una musica ricca di molti intervalli e movimenti paralleli, omofoni, di quelli che nel Continente sono stati introdotti a partire dal Quattrocento. Musicalmente parlando, si tratta di sonorità molto inconsuete rispetto alla musica coeva continentale. John Sanders e Peter Lefferts, studiosi inglesi, non esitano ad affermare che era molto più ricco del repertorio continentale, e che vi fosse molta più consuetudine a scrivere la musica. Questi ritrovamenti sono quindi soltanto la punta di un iceberg».

«Questa ricostruzione è stata resa possibile grazie alla vasta opera di digitalizzazione da parte di tutte le biblioteche del mondo, che hanno messo a disposizione molte fonti, rendendo il mio lavoro di paleografa molto più facilitato rispetto a 10 anni fa, perché i facsimili -di cui disponevamo fino a oggi- non pubblicano tutta la partitura, solo degli estratti. Questo lavoro di digitalizzazione, associato a una campagna di promozione di questa tradizione ha messo a disposizione materiale in alta risoluzione, scaricabile, ingrandibile. Si riesce inoltre a risalire tramite i manoscritti ai cataloghi, e grazie a questo strumento si arriva a scoprire l’intero patrimonio di provenienza».

Giovedì 23 maggio, la serata è dedicata a Le pagine cembalistiche e ai canti religiosi di Johann Sebastian Bach e Georg Böhm, con al cembalo Kohei Takeoka e Federica Leombruni, mezzosoprano.

Protagonisti della serata di martedì 28 maggio sono le Cantate di Bononcini, tesori conservati nella Biblioteca Estense di Modena, nell’esecuzione di Maria Chiara Gallo mezzosoprano, Diego Castelli, Angelo Basile violini, Thomas Chigioni violoncello, Sofia Masut arpa e Giulio Ardemagni clavicembalo.

Martedì 4 giugno, i mottetti concertati a due voci animano la serata intitolata Quam pulchra es, su musiche di Carlo Milanuzzi, Carlo G manuscript, Girolamo Frescobaldi, Claudio Monteverdi, Vincenzo Galilei, Ascanio Mayone, Orazio Michi, Giovanni Battista Fontana, Giovanni Rovetta, nell’esecuzione di Teodora Tommasi, soprano e arpa doppia, Federica Leombruni, mezzosoprano e clavicembalo.

Giovedì 6 giugno, al centro dell’attenzione sono Buxtehude e Bach: il barocco tedesco, dedicato alle Sonate e Partite di Bach e alle cantate e corali del contemporaneo di quest’ultimo Buxtehude, nell’esecuzione di Chiara Rebaudo soprano, Lucilla Tempella, violino, Anaïs Lauwaert viola da gamba, Ana Marija Krajnc, clavicembalo.

Ultimo appuntamento, martedì 11 giugno, intitolato Alma redemptoris mater, con musiche dei fiamminghi Adrian Willaert, Guillaume Dufay e di Antoine Brumel, Loyset Compère, Mabriano de Orto, Robert Parsons, Thomas Tallis, Henry Stonings, Christopher Tye, William Byrd, Thomas Woodson, Robert White, Thomas Preston e addirittura di Henry VIII, nell’interpretazione di Ariadna Quappe Moya, Ninon Dusollier, Teodora Tommasi, Daniele Bragetti flauti dolci.

Calendario

21 maggio 2024
La musica sacra in Inghilterra nel Trecento
Angelo Basile, voce, viella
Anna Bergamini, voce
Giovanni De Luca, voce
Sofia Masut, voce, arpa
Francesca Provezza, voce
Silvia Vavassori, voce, liuto medievale
Claudia Caffagni, direzione

23 maggio 2024
Bach e i suoi maestri
Federica Leombruni, mezzosoprano
Kohei Takeoka, clavicembalo

28 maggio 2024
Giovanni Bononcini: Cantate e Sonate
Maria Chiara Gallo, mezzosoprano
Diego Castelli, Angelo Basile, violini
Thomas Chigioni, violoncello
Sofia Masut, arpa
Giulio Ardemagni, clavicembalo

04 giugno 2024
Quam pulchra es
Teodora Tommasi, soprano, arpa, flauto dolce
Federica Leombruni, mezzosoprano, clavicembalo

6 giugno 2024
Buxtehude e Bach: il barocco tedesco
Chiara Rebaudo, soprano
Lucilla Tempella, violino
Anaïs Lauwaert, viola da gamba
Ana Marija Krajnc, clavicembalo

11 giugno 2024
Alma redemptoris mater
Ninon Dusollier, Ariadna Quappe Moya, Teodora Tommasi, Daniele Bragetti, flauti dolci

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Dove acquistare
Biglietti
Chiesa di San Satiro, da mezz’ora prima del concerto, secondo disponibilità

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