24 gennaio Bach in Jazz

24 gennaio Bach in Jazz - Archi e Piani Inclinati al Volvo Studio Milano

nell'ambito del progetto Masterclass Accademia Abbado - Professore d'Orchestra

ingresso libero con registrazione

Civica Scuola di Musica Claudio Abbado
in collaborazione

con Volvo Studio Milano
24 gennaio 2024 ore 19.00

Volvo Studio, viale della Liberazione, Angolo Melchiorre Gioia

ingresso libero con registrazione
Archi e Piani Inclinati

Bach in Jazz
Progetto Masterclass Accademia Abbado - Professore d'Orchestra

Johann Sebastian Bach
Danze dalle Partite per violino solo e dalle Suites per violoncello solo

Margherita Ceruti, violino
Tiziano Giudice, violino
Claudio D’Alicarnasso, violoncello
Michele Mazzola, violoncello

Giovanni Bergamini, pianoforte jazz



Mercoledì 24 gennaio, nell’ambito del progetto d'eccellenza Masterclass Accademia Abbado - Professore d’Orchestra, la Civica Scuola di Musica Claudio Abbado in collaborazione Volvo Studio Milano presenta Bach in Jazz, secondo appuntamento musicale della rassegna Archi e Piani Inclinati.L'evento, come il precedente, vede in scena il confronto tra la musica classica e un altro genere, il jazz.Il concerto del 24 gennaio, intitolato Bach in Jazz, si concentra sull'interazione fra strumenti ad arco e pianoforte che si alterneranno nel proporre, e poi dialogare jazzisticamente, singoli, meravigliosi brani di Johann Sebastian Bach tratti dalle Danze e dalle Partite per violino solo (1720) e dalle Suites per violoncello solo (1717-1723), a conferma della speciale attrazione del jazz per la musica del grande compositore tedesco.
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I concerti che hanno luogo presso Volvo Studio Milano si inseriscono nell’ambito di Masterclass Accademia Abbado - Professore d'Orchestra, progetto della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado finalizzato a una formazione strumentale di altissimo livello in grado di fornire agli studenti un’opportunità di crescita musicale unica. Grazie a questo progetto allievi provenienti da tutto il mondo possono infatti studiare e perfezionarsi con le prime parti delle più importanti orchestre internazionali. Tra gli obiettivi della Masterclass, ruolo decisivo è senz’altro quello dello studio strumentale d’insieme proposto nelle diverse formazioni: dalla cameristica a quella più vasta dell’orchestra da camera o sinfonica. Ma decisivo è naturalmente anche il proposito di offrire ai giovani musicisti delle occasioni performative pubbliche speciali, in ambienti esclusivi e non convenzionali, nell’incrocio tra arte, cultura, linguaggi musicali e piacere della condivisione.Il programma degli eventi pensato per Volvo Studio Milano coniuga i timbri e le caratteristiche foniche degli strumenti ad arco con la “voce” del pianoforte, in combinazioni che vanno dal duo allo strumento solo, nella fusione tra musica e raffinate volumetrie architettoniche e luministiche dello spazio esecutivo e d’ascolto. Ecco dunque la scelta di attraversare, per ciò che riguarda il repertorio classico, anche il Settecento Barocco di Johann Sebastian Bach con brani di grande fascino melodico e di sicura efficacia emotiva.Ma le proposte performative dell’Accademia Abbado non sono pensate secondo i tradizionali canoni del “concerto classico”, statico e stilisticamente omologato. Con lo scopo di mostrare la vitalità e l’attualità di queste musiche, oltre che per rendere dinamico e godibile l’incontro tra diversi orientamenti musicali, ognuno degli eventi vede in scena il confronto tra la musica classica e generi “altri”, in particolare il jazz, con pianisti che, a partire dai temi di quelle stesse proposte “classiche”, intraprendono le proprie avventure improvvisative. Si spiega così il titolo della rassegna, Archi e Piani inclinati, che, con il voluto richiamo di termini architettonici mostra l’idea di uno spazio sonoro inedito, coinvolgente, liberato da barriere di stile, di epoca, di genere. Inclinato, appunto, a favorire lo spostamento, lo slittamento convergente tra linguaggi, culture, visioni. Così i brani eseguiti dai musicisti classici, tra i più accattivanti della tradizione, trovano nei pianisti jazz (a loro volta la migliore espressione della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado con i suoi Civici Corsi di Jazz) una sponda su cui le note di partenza vengono reinterpretate secondo i canoni improvvisativi della musica sincopata di matrice afroamericana, suscitando potenzialità emotive nascoste e inedite.