Matteo Castelli
Dopo un primo incontro fortuito con le note seguendo un corso di flauto di Pan alle elementari, Matteo Castelli si è concentrato sul mondo dei suoni compiendo brillantemente gli studi prima di composizione presso il Conservatorio di Como, quindi di strumentazione per banda presso il Conservatorio di Torino, infine di direzione d’orchestra alla Civica Scuola di Musica Claudio Abbado (bachelor con Renato Rivolta) e presso il Conservatorio di Milano (master con Vittorio Parisi). Si è perfezionato presso l’Accademia Chigiana nel 2022 con Daniele Gatti e Luciano Acocella, oltre ad aver frequentato negli anni masterclass come allievo effettivo con Fabio Luisi, Riccardo Chailly, Marco Guidarini, Stefano Ranzani e Maurizio Arena; parallelamente ha approfondito lo studio della musica pop presso il C.E.T. con Mogol nel 2012. Appassionato di musica lirica, Matteo Castelli ha svolto per alcuni anni l’attività di pianista collaboratore per la classe di arte scenica al Conservatorio di Como e nel 2021 ha ottenuto il terzo premio al concorso internazionale per direttori d’opera "L. Mancinelli" di Orvieto, città in cui ha diretto Falstaff e Cavalleria Rusticana. Musicista poliedrico, ha recentemente lavorato con realtà professionali come Orchestra Sinfonica di Milano, Filarmonica Mihail Jora di Bacau, Orchestra Senzaspine di Bologna, Oscom di Milano e da anni collabora con realtà amatoriali a fiato, a plettro (orchestra a plettro Flora di Como) e corali.
È stato direttore musicale dell’edizione teatrale italiana di Shakespeare in love nel 2018, regia Solari-Fornasari, e ha al suo attivo alcune pubblicazioni per le case editrici Animando e Gabrielli. La sua trascrizione Periferia di una mazurca è stata trasmessa su Rai5. Oltre che presso la Civica Scuola di Musica Claudio Abbado di Milano, insegna al Liceo musicale "Teresa Ciceri" di Como.