DUE DENTRO AD UN FOCO
STORIE DI PIETRA
Percorso urbano sulle tracce delle pietre d’inciampo
con la partecipazione degli studenti della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado
Domenica 17 novembre 2024 ore 11.00
partenza Piazzale Vincenzo Cuoco
in collaborazione con Civica Scuola di Musica Claudio Abbado
produzione Tracce Associazione Culturale
prenotazione obbligatoria info@letracce.org
Repertorio e percorso
DUE DENTRO AD UN FOCO
/ STORIE DI PIETRA
MILANO | 17 novembre 2024 h 11.00
Da Piazzale Vincenzo Cuoco
progetto narrativo di e con Rosario Tedesco
attraversamenti urbani sulle tracce delle pietre d’inciampo
da un’idea di Rossella Tansini
testo adattamento e regia di Rosario Tedesco
1. PROLOGO Piazzale Vincenzo Cuoco
2. Franco Rovida (1903-1945) Piazzale Vincenzo Cuoco 7
3. Michele Tarantino (1896-1945) Via degli Etruschi 2
4. Via Laura Ciceri Visconti
5. Alfredo Winter (1935-1944) Piazzale Martini
6. Bruno Valabrega (1907-1945) Via Strigelli 4
7. Luigi Pietro Cappelletti (1894-1944) Via Perugino 15
8. EPILOGO Palazzina Liberty (Parco Vittorio Formentano)
MUSICA
con la partecipazione degli strumentisti della Civica Scuola di Musica Claudio Abbadoa. G. Gershwin, Oh, Lady be good!, quartetto di clarinetti
b. E. Garner, Misty, quartetto clarinetti
c. J.S. Bach, Partita n. 2 in Re minore, BWV 1004, Allemanda, clarinetto solo
d. Il treno delle 7:40, tradizionale Klezmer, quartetto di clarinetti
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Come partecipare
iscrizione | Per partecipare è necessario inviare una mail all'indirizzo info@letracce.org indicando nome, cognome e numero di telefono.
numero massimo di partecipanti 30
orari | partenza ore 17
durata del percorso | 1 ora e 30 circa
Partenza da Piazzale Vincenzo Cuoco, con la preghiera di presentarsi almeno un quarto d’ora prima. Arrivo alla Palazzina Liberty (Parco Vittorio Formentano).
* si consigliano scarpe comode - portare con sé acqua
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LA VITTIMA ADOTTA IL CARNEFICE
Confrontarsi con la memoria della città, interrogare ogni pietra, ogni passo, è il compito del narratore, che si distingue di fronte alla Storia sia dal testimone sia dallo storico. Il suo compito è quello di tagliare e cucire, soprattutto legare e recuperare il filo di discorsi mai uditi, suscitando sentimenti contrastanti, ponendo sotto la lente più fratture e dissonanze, che l’evidenza documentale della prova. Con un attraversamento urbano tradurremo delle memorie su una mappa, riconnettendo insieme punti e linee, nomi e momenti che il tempo ha reso sfocati. Quella che prenderà forma è una vicenda fatta di storie – private, collettive, pubbliche, segrete – storie di vittime e carnefici: che talvolta si confondono nell’intrico di anonime segnaletiche e muti toponomastici; talvolta riemergono, alcune a scapito di altre. La storia corale che evocherà la nostra guida (che, come Virgilio con Dante nel celebre canto dedicato ai consiglieri fraudolenti, impone un silenzio riflessivo ai suoi compagni di viaggio) ci racconta di un legame diventato indissolubile: il carnefice non può più sfuggire alla sua vittima. Quella che viene fuori da questa esperienza attiva e partecipata, non è la storia di vinti e vincitori della seconda guerra mondiale, ma quella di uomini e donne, le cui tracce e destini hanno dato forma a un percorso per le strade della città che è simbolico e reale allo stesso tempo.
Un percorso fatto di nomi, punti e pietre
Le pietre d’inciampo guideranno spettatori e narratore alla scoperta di queste tracce che riguardano il destino dei sommersi e quello dei delatori, tracce che emergendo lentamente dall’assordante silenzio della città ignara diventano le voci di una coscienza collettiva, fatta di contrasti, pietà e oblio. Uscendo dal tempo della Storia accompagneranno sommessamente ma in modo inesorabile i nostri passi in una discesa in quelle tenebre che hanno avvolto la nostra fragile coscienza nazionale.
Il percorso che si vuole proporre conduce necessariamente al cuore del dramma della storia recente, in un territorio dolente in cui per umanizzare la vittima e sottrarla all’oblio, non si può fare a meno di rievocare anche il suo carnefice, che nel nostro caso è stato un suo vicino, frequentatore degli stessi luoghi, immerso nello stesso respiro della città. Memoria di questa coesistenza, il nostro percorso si spingerà oltre le pieghe della storia passata, e tornando al nostro presente, urlato, fosco, animato da paure e sospetto, non potrà sottrarsi a una nuova serie di domande: Com'è accaduto tutto ciò? Chi l’ha reso possibile? Chi ha partecipato? Perché questa passeggiata oggi è tanto importante? E noi, che traccia lasceremo nella città per i nostri posteri?
ROSARIO TEDESCO
Attore e regista, si è formato alla scuola di Luca Ronconi. Ha collaborato tra gli altri con A. Latella. Per il cinema ha preso parte a importanti produzioni internazionali, recitando a fianco di Anthony Hopkins, Udo Kier, Michael York. Ha lavorato con compagnie multiculturali, con cui ha recitato nei più importanti teatri nazionali, dal Teatro Argentina di Roma, al Carignano di Torino e al Piccolo Teatro di Milano e in tournée per tutta l’Europa, da Kiev a Barcellona, da Hannover a Lione, recitando davanti a platee prestigiose come quella dell’Odéon di Parigi e del Festival di Salisburgo. Dal 2005 al 2011 è stato Gast Schauspieler in Germania. Per il 2017 e 2018 ha diretto con Matteo Caccia il Festival Mosto (il succo delle storie), primo festival di narrazione mirato all’intreccio di esperienze, tra teatro, giornalismo e reportage e promozione del territorio. Con il progetto Doppio Sogno per Palermo. 5 quadri per la città, da lui stesso ideato e diretto, ha sperimentato un’idea contemporanea di Stadtspiel (teatro di città), sul testo di Arthur Schnitzler, prodotto dal Goethe-Institut Palermo e interpretato da Pasquale di Filippo. Nel corso della sua attività professionale e di ricerca ha tracciato un personale percorso di teatro civile con gli spettacoli che vedono come protagonista la storia del XX secolo e della responsabilità individuale nei confronti della guerra e in particolare della Shoah (Il Vicario di Rolf Hochhuth, I Fisici di F. Dürrenmatt, Destinatario Sconosciuto di K. Kressmann-Taylor, In quelle tenebre – La verità è un intreccio di voci di Gitta Sereny, Due dentro ad un foco – storie di pietra progetto narrativo urbano).