Stagione Musicale 2023/2024
Fondazione Culturale San Fedele e Civica Scuola di Musica Claudio Abbado
presentano
nell'ambito del ciclo Sacro in Musica
Domenica 26 maggio 2024, ore 16.30
ingresso libero fino a esaurimento posti
Chiesa di San Fedele, piazza San Fedele, Milano
Nel centenario della morte di Giacomo Puccini
musiche di J. Christian Bach e Giacomo Puccini
Che Songi, soprano
Tsubaki Shota, Lin Yuhang, tenori
Valerio Calegari, baritono
I Civici Cori e Orchestra della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado
Francesco Girardi, Fabio Zambon, maestri preparatori del Coro
Mario Valsecchi, direttore
Programma
Johann Christian Bach (1735 - 1782)
Sinfonia in re op. 18 n. 4
allegro con spirito, andante, rondo presto
Giacomo Puccini (1858 - 1924)
Messa a 4 voci con orchestra (1880)
Kyrie
Gloria
Credo
Sanctus et Benedictus
Agnus Dei
Nel centenario della morte di Giacomo Puccini
Le altre date
° Romano di Lombardia, chiesa di S. Maria Assunta e S. Giacomo Apostolo
domenica 9 giugno 2024 ore 16.30
° Sondrio, chiesa collegiata dei SS. Gervasio e Protasio
sabato 15 giugno 2024 ore 20.30
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Il concerto della stagione 2023/2024 di San Fedele, nell'ambito del ciclo Sacro in Musica, realizzato con la collaborazione dei Civici Cori e dell'Orchestra della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado, propone in apertura l'ascolto della Sinfonia in re op. 18 n. 4 di Johann Christian Bach, opera pubblicata nel 1781.
Nel centenario della morte, il secondo brano omaggia Giacomo Puccini con l'esecuzione della Messa a 4 voci con orchestra, primo lavoro di ampio respiro del Maestro, composto per l'esame di diploma all'Istituto Musicale "Pacini" di Lucca, dove nel 1880 venne eseguito per la prima volta. Puccini non pubblicò mai il manoscritto completo della Messa e, sebbene fosse stata ben accolta, non fu più eseguita fino al 1952 (prima a Chicago e poi a Napoli). Gli appassionati d’opera riconosceranno facilmente lo stile di Puccini, già consapevole delle scelte operistiche e ricco di intuizioni coloristiche nell’orchestra.
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Il giorno 12 luglio 1880, festa di San Paolino, patrono di Lucca, durante la solenne celebrazione in onore del Santo viene eseguita la Messa a 4 voci con orchestra del giovane Giacomo Puccini. Ha solo 22 anni ma, con questa considerevole composizione Puccini dimostra di avere già maturato idee chiare riguardo al rapporto testo-musica e all’arte dell’orchestrazione.
La Messa rappresenta inoltre la composizione di diploma del ciclo scolastico di Giacomo presso l’Istituto musicale "G. Pacini" di Lucca.
Le cinque parti dell’Ordinario, Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus e Agnus Dei - il Credo, in realtà, è composto due anni prima e già eseguito pubblicamente- formano l’insieme della Messa, come è normale, essendo però tra loro indipendenti, dal punto di vista tematico. Li accomuna lo stile, caratterizzato dalla chiara intenzione di valorizzare la parola, amplificando il sentimento che rappresenta attraverso la musica. Non si tratta di far coincidere il ritmo verbale con quello musicale, ma di far sì che la musica serva a “suscitare” efficacemente i sentimenti - penitenziale, laudativo, dottrinale, adorante- contemplati dal testo. In quest’ottica Puccini, nonostante la giovane età, dimostra di non voler relegare la composizione sacra nella consuetudine dello stile antico “da chiesa”, pur avvalendosene qua e là (vedi la complessa Fuga conclusiva del Gloria), bensì di evidenziare l’aspetto rappresentativo - teatrale, quindi moderno, che troverà poi nel teatro musicale, sua vocazione e più grande manifestazione.
Con questa precisa intenzione non seguirà la professione di maestro di cappella e organista, tradizione consolidata per i suoi antenati e alla quale sembrava, in un primo momento, naturalmente destinato.
Giacomo continuerà i suoi studi a Milano presso il Conservatorio "G. Verdi" sotto la guida di Antonio Bazzini e Amilcare Ponchielli, per diventare un compositore d’opera, avendo come riferimento il linguaggio musicale di Richard Wagner, che fu per lui una vera folgorazione. La Messa rimarrà un “buon ricordo” per l’Autore anche più tardi, tant’è che ne userà alcune parti in opere liriche successivamente composte. Il Kyrie apparirà nell’Edgar (composto fra l’85 e l’89) come brano organistico e l’Agnus Dei nel secondo atto di Manon Lescaut (composta negli anni ’89 e ’92) con la denominazione di “madrigale”. Il merito fu di un sacerdote italo-americano, Dante Del Fiorentino, che conobbe Puccini quando esercitò come cappellano a Torre del Lago.
Oggi, spesso, la composizione viene presentata come Messa di Gloria, probabilmente per sottolineare la notevole dimensione, in lunghezza, proprio del Gloria e nell’ampiezza dell’orchestra sinfonica.
La denominazione autografa si limita a Messa a 4 voci con orchestra. Due soli, tenore e baritono/basso, e il coro a quattro voci completano l’organico.
Mario Valsecchi, note
PH Denise Prandini
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